
ITA – Non tutti sanno che, alla fine di un processo inquisitoriale, era prevista una confisca totale o parziale dei beni della condannata, che passavano sotto il controllo del tribunale e dell’autorità ecclesiastica. Da quei beni si sottraevano in primo luogo le spese vive: pane e acqua per i giorni di prigionia, salario del boia, salario dell’inquisitore, costo della legna per il rogo, compensi ai servitori inviati. Il residuo (quando presente) veniva destinato alla parte ecclesiastica o secolare che esercitava giurisdizione. Non si trattava dunque soltanto di una confisca, ma di una vera e propria logica del debito: la condannata non solo perdeva la vita, ma era costretta a ripagare – per una macabra ironia – i costi della macchina che l’avrebbe uccisa. La persecuzione si fondava così non solo sulla violenza fisica e psicologica, ma anche su una sistematica sottrazione di risorse economiche. La condanna generava infatti un flusso di ricchezza, un sistema di redistribuzione che trasformava il corpo condannato in risorsa economica, mostrando come l’Inquisizione fosse anche un dispositivo di produzione di valore. Questa dinamica di espropriazione non si esaurì con la vita delle accusate, ma si trasmise, attraverso secoli di pratiche istituzionali e culturali, contribuendo a generare una persistente condizione di limitazione patrimoniale e di insicurezza economica per le donne. Per questo, ogni vendita del progetto – dai multipli alle opere tessili e video – destinerà una quota a un fondo separato, sottratto al circuito ordinario del mercato. Questo fondo, intitolato La Terza Parte, assume la forma di un atto votivo: una restituzione simbolica e materiale delle ricchezze spogliate alle Camille. L’acquisto di ogni pezzo non è quindi solo sostegno all’artista: è partecipazione diretta a una forma di collezionismo attivo, un atto che ripara e risarcisce, che si connette a pratiche storicamente consapevoli di giustizia materiale e simbolica. La Terza Parte verrà donata a UN WOMEN, l’organizzazione delle Nazioni Unite che promuove i diritti delle donne e la gender equality.
ENG – At the conclusion of an inquisitorial trial, the sentence included the total or partial confiscation of the condemned woman’s property. These assets passed under the control of the tribunal and the ecclesiastical authority. From this wealth were deducted, first and foremost, the “expenses” of the trial itself: bread and water for the days of imprisonment, the executioner’s fee, the inquisitor’s salary, the cost of the wood for the pyre, and the compensation of attendants. Whatever remained – if anything – was allocated to the ecclesiastical or secular power in charge of jurisdiction. What took place, therefore, was not simply a confiscation but the imposition of a true logic of debt: the condemned woman was forced—through a macabre irony—to reimburse the very machinery that would put her to death. Persecution was thus grounded in a systematic extraction of resources: conviction generated a flow of wealth, a redistribution system that transformed the condemned body into economic capital, and the Inquisition into a dispositif of value production. This mechanism of expropriation did not end with the life of the accused, but reverberated across centuries of institutional and cultural practices, contributing to a persistent condition of patrimonial dispossession and economic precarity for women. For this reason, every sale of the project—from multiples to textile and video works— will allocate a share to a separate fund, withdrawn from the ordinary circuits of the market. This fund, entitled La Terza Parte (The Third Part), assumes the form of a votive gesture: a symbolic and material restitution of the wealth stripped from the Camilles. The acquisition of each work is therefore not only a gesture of support for the artist, but an act of active collecting: a form of repair and restitution, aligned with historically conscious practices of material and symbolic justice. [La Terza Parte will be donated to UN Women, the United Nations organization dedicated to women’s rights and gender equality.]
| Date | Work Sold | Donated Amount | Destination | Reparative Trace |
|---|---|---|---|---|
| 23/09/2025 | Camille — Multiple #1 | €5 | UN Women (Campain “In tutte le lingue del mondo”) | Camilla Boccolari – Prison Provisions Restored |
| 23/09/2025 | Camille — Multiple #2 | €50 | UN Women (Campain “In tutte le lingue del mondo”) | Camilla Boccolari – Execution Costs Restored |
| 23/09/2025 | Camille — Multiple #6 | €5 | UN Women (Campain “In tutte le lingue del mondo”) | Camilla Boccolari – Restored Costs of Trial and Condemnation |
| 1/10/2025 | Camille — Multiple #4 | €10 | UN Women (Campain “In tutte le lingue del mondo”) | Camilla Boccolari – Confiscated Goods Restored |
| 4/11/2025 | Camille — Multiple #90 | €15 | UN Women (Campain “In tutte le lingue del mondo”) | Camilla Caccianemici – Execution Costs Restored |