Silvia Bigi Argilla e lacrime

Argilla e lacrime

 

Argilla e lacrime crea un contesto simbolico e universale attraverso cui riflettere su contraddizioni e disuguaglianze di genere. L’opera affronta il tema della dote, un’usanza comune nelle culture patrilineari, documentata in forme diverse fin dall’antica Babilonia. Se il baule è un diretto riferimento alla tradizione culturale, le anguille rappresentano il potere ancestrale della genetica: giunte alla maturità sessuale partono verso il Mar dei Sargassi, una sorta di grembo primordiale dove si riproducono e muoiono. Da qui, la progenie riparte verso casa, compiendo lo stesso viaggio dei predecessori: le coordinate per il ritorno sono contenute nel loro stesso DNA. L’opera allude a quanto le nostre vite siano descritte da un inestricabile intreccio di ideologie interiorizzate, norme sociali e impulsi biologici.

 

[ENG] 

Clay and tears creates a symbolic and universal context through which reflecting on gender contradictions and inequalities. The work deals with the dowry, a common custom in patrilineal cultures, documented in different forms since ancient Babylon. If the dowry chest is a direct reference to cultural tradition, eels represent the ancestral power of genetics: once they reach sexual maturity, they leave for the Sargasso Sea, a sort of primordial womb where they reproduce and die. From here, the offspring set off for home, making the same journey as their predecessors: the coordinates for the return are contained in their own DNA. The work alludes to how our lives are shaped by an inextricable interplay of internalized ideologies, social norms, and biological impulses.